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Mark Levinson
alle origini dell’Alta Fedeltà

Se c’è un nome che forse più di tutti incarna l’amplificazione a stelle e strisce di qualità assoluta questo è proprio Mark Levinson, arrivato prima di tutti, nel lontano 1972, e che si è abilmente saputo imporre con realizzazioni di elevatissima caratura ma molto lontane dal mercato dell’epoca, dominato da elettroniche giapponesi che offrivano prodotti estremamente versatili (fino all’eccesso), e caratteristiche tecniche che sfidavano i sistemi di misurazione, esibendo distorsioni a 5 zeri, segnale/rumore infinitesimo, e potenze estremamente elevate. Il suo ML2 (corredato dal pre ML1) era invece un finale mono in classe A enorme e da “soli” 25W, che spazzava letteralmente via senza appello qualsiasi suo concorrente, sotto ogni punto di vista. È un ingegnere geniale, che piuttosto che replicare i “soliti” schemi con i quali l’Hi-Fi dell’epoca andava avanti, creò il suo personalissimo e geniale modo di interpretare l’amplificazione. 

Ha fatto lo stesso con la sua prima cuffia a catalogo, la 5909, che offre all’appassionato funzioni wireless noise cancelling all’avanguardia, e allo stesso tempo la possibilità di un collegamento passivo, in modo da dare all’appassionato la possibilità di utilizzarle al massimo in ogni condizione, e confermando un geniale modo di vedere la riproduzione della musica, di cui Mark Levinson è il primo appassionato.