Oramai ci si deve destreggiare tra una quantità di prodotti davvero ampia, e nella quale è difficile orientarsi: capire ciò di cui si ha davvero bisogno alcune volte è difficile.
Cominciamo con la enorme differenza che c’è tra le Bluetooth e/o Noise Cancelling e quelle “analogiche”. Le prime hanno un ricevitore, uno o più amplificatori, una batteria, e sono quindi completamente indipendenti dalle capacità di pilotaggio del device al quale vengono collegate, che si tratti di Computer, Smartphone, o Digital Audio Player, la loro qualità dipende prima di tutto dal tipo di collegamento che si instaura, quindi se Bluetooth normale, aptX o aptX HD. Questo stabilisce la qualità della connessione in termini di risoluzione, che deve certo rispecchiare anche la risoluzione del file che si riproduce. Se usiamo aptx HD che garantisce qualità CD, ma poi ci sentiamo Spotify che ha una risoluzione molto più bassa, non possiamo pretendere più di tanto. E’ come se andassimo su un’autostrada a 4 corsie con una Fiat 500 prima versione a 70 all’ora.
Qualità nelle cuffie Bluetooth e Noise Cancelling
Senza dubbio una cuffia Bluetooth di qualità ci offre un suono molto buono (tutta la suite di cuffie Bowers & Wilkins), e sicuramente superiore a quella offerta da buona parte degli smartphone, ma mai uguale a quella di una ottima cuffia analogica collegata a un amplificatore per cuffia, che potrebbe essere anche uno tra quelli scelti dal catalogo Audioquest, i Dragonfly, collegabili allo smartphone e che tra l’altro permettono di scegliere e cambiare la cuffia quante volte si vuole. Le Bluetooth con Noise Cancelling, inoltre, seppure offrono delle prestazioni molto buone, con cancellazione del rumore avanzata, ovviamente non garantiscono prestazioni audio superiori se la funzione Noise Cancelling è inserita, poiché essa influenza per forza di cose la riproduzione. Se è disinserita, corrispondono a delle eccellenti cuffie Bluetooth. Con molte di esse, sia Bluetooth che Bluetooth con Noise Cancelling, è possibile un collegamento diretto dallo SmartPhone o Personal Computer Windows/Mac in digitale e quindi senza passare per la parte radio del Bluetooth, con la garanzia delle massime prestazioni, o addirittura in analogico. In quest’ultimo caso la cuffia corrisponde a una analogica classica e pertanto con un amplificatore dedicato si raggiungono ottime prestazioni.
Le cuffie Hi Fi Intraurali
Passiamo adesso alle tipologie di cuffie. Le intraurali sono la vera novità rispetto al mercato “convenzionale” degli anni ’80 e ’90. Sono nate grazie alla sempre più raffinata tecnologia di miniaturizzazione, compresi i nuovi altoparlanti Balanced Armature.
I primi modelli avevano il problema di gravare sul canale auricolare e di rendere faticoso l’ascolto, adesso si utilizzano sistemi per condividere l’appoggio su più punti, come per i modelli Final Audio B1, B2, B3 e A8000, oppure le universal-fit di Astell&Kern che si avvalgono delle tecniche utilizzate per le cuffie su misura.
Normalmente questi prodotti, essendo progettati per i dispositivi mobili, hanno parametri elettrici compatibili con questi device.
Le cuffie Hi Fi tradizionali
Vediamo poi i modelli con archetto, che sono fondamentalmente sovraurali e circum-aurali, chiuse o aperte come le Dan Clarke Audio. Sovraurali sono quelle che si appoggiano sull’orecchio, sono più compatte e leggere, e normalmente hanno altoparlanti tra i 3cm e i 4 cm, quelle circum-aurali avvolgono il padiglione auricolare, comprendendolo completamente, e hanno genericamente altoparlanti da 5 cm, più performanti. Il primo modello ha un minore isolamento dall’ambiente esterno, mentre il secondo lo garantisce molto di più.
Ci sono poi, per entrambe le tipologie, i modelli aperti e chiusi con la variante semi-aperta. Le differenze sono prima di tutto in capo al suono, l’altoparlante che posteriormente respira ha un suono diverso, e a quanto ci si isola dall’ambiente circostante. Nel caso di aperta o semiaperta, ovviamente, la musica viene ascoltata –anche se a basso livello- anche da chi vi sta attorno, nel caso di cuffia chiusa questo pericolo non c’è.
Soprattutto le cuffie circumaurali sono più difficili da pilotare, e quasi sempre hanno bisogno di amplificatori esterni capaci per poter suonare secondo le loro potenzialità, a meno di alcuni casi, come la Phonon SMB02 che è una cuffia circumaurale, chiusa, con altoparlante da 4cm e parametri elettrici che la rendono pilotabile anche con gli smartphone. Ovviamente le cuffie sovraurali sono anche più leggere e trasportabili e alcune volte anche pieghevoli (Phonon 4400), oltre ad essere più economiche, e sono maggiormente adatte ad un uso anche all’aperto.